mercoledì 4 luglio 2012

Lo sbocco sul mare

 

La Val di Foro ha mille peculiarità; la più evidente e, ahimé, quella che meno viene sfruttata, è la vicinanza tra mare e montagna, una risorsa che poche zone in Italia hanno e che molti saprebbero ben utilizzare a proprio vantaggio; come spesso succede in questi casi "chi c'ha il pane non c'ha i denti e viceversa". 



"Tra lu mare e la muntagne" si passa attraverso mille scorci caratteristici, ricchi di storia, folklore e peculiarità gastronomiche. Dal blu del mare che si confonde con l'azzurro del cielo, al verde delle vigne e all'argento degli uliveti, all'oro dei campi di grano verso Roccamontepiano e dopo Rapino, si ritorna al verde-blu della Majella che si staglia imponente sopra l'azzurro del cielo e il bianco delle nuvole.

A questa immagine idilliaca, che molti stranieri invidiano venendo dalle nostre parti, si contrappone, purtroppo,  in alcuni momenti dell'anno e  in certe zone della valle, come proprio la nostra foce, un'immagine di sporcizia che vorremo presto cancellata: il fiume rimane vittima della spazzatura portata dalla corrente a valle dai paesi di collina, un po' colpa dei cittadini, un po' anche delle amministrazioni che rimbalzano a destra e sinistra le competenze in materia di rifiuti e, per finire, diviene preda in estate di turisti sporcaccioni. 
Ci auguriamo che presto questa tendenza negativa vada a dissolversi, visto anche che la direzione comunitaria in fatto di ambiente sta dirigendosi sempre più verso la salvaguardia soprattutto di fiumi e coste; prospettiamo quindi per il futuro della valle un turismo sempre più eco-sostenibile e responsabile in risposta alla crisi dell'industria e un piano regolatore univoco da parte dei comuni che permetta di sfruttare le esclusività e le energie positive che già sussistono nelle nostre zone.  

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