lunedì 20 febbraio 2012

La nevicata del 2012

Quando la neve arriva dai Balcani la nostra vallata, scoperta proprio da quel lato, si imbianca in pochissimo tempo e la Majella, nostra protettrice dai venti gelidi del nord-ovest, diventa l'unica montagna in Italia così imbiancata; se poi, come quest'anno, la neve arriva abbondante e insistente anche la valle, solitamente influenzata per breve tempo dalla perturbazione, si lascia invadere per più tempo da quel candore che copre, purifica e nasconde le cose più brutte.           
La neve porta sicuramente disagi, a volte anche danni e problemi seri, ma nel nostro caso la valle ha acquistato quel meritato riposo che da tempo non avvertiva. Alcuni hanno lamentato rotture di vigneti ... ma solo lungofiume, altri di uliveti e frutteti, ma gli alberi sanno come riemarginare le ferite.
La neve rende migliori le persone: rallenta il ritmo delle giornate, ci fa riavvicinare alla natura circostante, agli animali, e ci ricongiunge agli altri, spesso dimenticati per mancanza di tempo o per le vicissitudini della vita quotidiana. E, in più, riporta a quell'equilibrio che poco più di una cinquantina di anni fa era la normalità del ritmo cadenzato delle stagioni, un ritmo che i nostri contadini sapevano ben usare e sfruttare a proprio vantaggio e che oggi, complici le catastrofiche notizie della tv, ci ha resi più vulnerabili. Vorremmo sole tutto l'anno, temperature intorno ai 20 gradi, col climatizzatore, magari; forse dovremmo un po' rimetterci alle condizioni che detta nostra madre natura, che spesso, l'abbiamo visto, può trasformarsi in matrigna se mal curata.