venerdì 27 marzo 2009

BIODIVERSITA' IN ABRUZZO

insetto stecco mimetizzatosi nell'erba

Circa una decina di anni fa, un rapporto INEA focalizzava l'attenzione su tre importanti fattori di crisi in Abruzzo, strettamente collegati fra loro:
1) la perdita graduale della biodiversità, dovuta soprattutto a politiche di sviluppo incentrate sulla coltivazione intensiva di vite e olivo a discapito delle specie considerate "minori".
2)la dispersione di sostanze tossiche, dovuta maggiormente alle concimazioni e ai selvaggi trattamenti fitosanitari.
3)l'inquinamento delle acque e conseguente mancanza di risorse idriche, dovuto alla dispersione di sostanze tossiche e agli insediamenti industriali.
Queste variabili importanti dovrebbero aver già da tempo fatto riflettere i nostri governanti che, alla luce di quanto emerso negli ultimi 10 anni, avrebbero già dovuto, non dico risolvere, ma quanto meno pensare a produrre leggi adeguate a estinguere gradualmente questi problemi. Eppure stiamo ancora qui a parlare di Foro inquinato, di mancanza di canalizzazioni adeguate, di vigne lungo il fiume con conseguente ammuffimento e trattamento fitosanitario, di estirpamento per andare incontro alla moda del momento e ai contributi della regione.
Per cominciare a sciogliere queste incognite legate al nostro territorio bisognerebbe invece partire dal basso: instaurare nella società, a partire dai più piccoli, il concetto di biodiversità, di tutela dell'ambiente, di salvaguardia delle nostre tradizioni culinarie. Invito pertanto tutti i lettori del blog a riscoprire i sapori antichi delle mele piane, dei pomodori a "pera", delle erbe spontanee (cicoria, "cascigne", ortica, papavero, "rampalupine" ...), a coltivare nel proprio orto specie autoctone, a rigenerare vecchi cloni con l'aiuto dei vivai presenti lungo la vallata, così da riportare quell'equilibrio che, seppure ormai dissestato, può essere gradatamente ripristinato grazie alle nostre robuste fondamenta.
A tal proposito vi invito a partecipare al festival della Biodiversità Agricola, in programma oggi 27 marzo e domani 28 marzo a Caramanico terme; ecco la locandina:

lunedì 23 marzo 2009

ARRIVANO I CONSERVATORI INGLESI

Forse non tutti se ne sono accorti ma anche la Val di Foro, in particolare i paesi delle colline pedemontane della Majella, si stanno riempiendo di stranieri: inglesi, scozzesi e svedesi, che acquistano vecchi ruderi, colpiti dall'atmosfera tranquilla e ospitale e dalla spontaneità degli abitanti. Tale interesse da parte dei cittadini stranieri per i nostri borghi è dimostrazione di un atteggiamento conservativo e di tutela che in Abruzzo non è assolutamente avvertito. Lo stupore da parte di molti che vedono acquistare case arroccate, per loro senza valore, è la prova di tutto questo. Il problema è che dobbiamo aspettare le idee di persone esterne per renderci conto di quello che di bello ha la nostra regione. Eppure non si può risolvere il problema dei nostri borghi svendendo al miglior offerente. La questione andrebbe risolta più nel profondo, già a partire dai ragazzini, che magari vanno in gita scolastica fuori Abruzzo, senza però conoscere il palazzo vescovile, la fortezza normanna, i ruderi romani. Coinvolgere i giovani che, dicono, non trovano lavoro. Il lavoro è più vicino di quanto sembra, basta avere inventiva, versatilità e, appunto, disposizione al lavoro, che forse manca. Per poi arrivare ai più anziani, che potrebbero, e ancora alcuni lo fanno, darci un bagaglio di esperienze che ricalca le nostre radici, la nostra storia, la nostra cultura; cultura che i poveri acquirenti inglesi non possono conoscere e che, anzi, vorrebbero fosse autentica, visto che il vecchio detto di "Abruzzo forte e gentile" forse non ci appartiene più. Per poi arrivare ai politici, che dovrebbero coordinare una concreta politica di sviluppo, secondo canoni di tutela e riqualificazione storica, richiamando l'attenzione dei media verso un circuito turistico ad oggi ancora attuabile e fortemente caratterizzato.

giovedì 19 marzo 2009

I TRATTURI LUNGO LA VAL DI FORO


Molti nemmeno si accorgono che lungo la vallata del fiume Foro possono incappare nei resti di due grandi Tratturi, quello che congiungeva L’Aquila a Foggia, o Tratturo Magno, e quello de “le Centurelle-Montesecco”.
Dal ponte di Villanova (PE) il tratturo Magno aggirava la collina di Chieti e si dirigeva verso quella ad essa prospiciente di Bucchianico per poi raggiungere l’incrocio che da Villamagna portava da Ari e all’Arielli. L’altro grande tratturo articolava il suo tragitto da S. Pio delle Camere (AQ) aggirandosi intorno a Serramonacesca, vicino al monastero di S. Liberatore a Maiella, per poi attraversare Pennapiedimonte, Pretoro e Fara Filiorum Petri per raggiungere Orsogna e il fiume Arielli.
Senza dubbio il fenomeno che ha influenzato più profondamente l’economia, la cultura e la storia sociale d’Abruzzo è proprio la transumanza. Nel bene e nel male l’economia pastorale, fondata sul trasferimento stagionale delle greggi dai pascoli dell’Appennino fino alle verdi pianure di Puglia, ha caratterizzato indelebilmente la nostra terra.... Ma forse ce lo siamo dimenticati o meglio, vergognandoci del passato, abbiamo ripudiato i nostri antenati, presupponendo un percorso culturale che non ci appartiene, sforzandoci di individuare nelle nostre radici qualcosa che in realtà non è prettamente abruzzese. Dietro quella cultura pastorale c'è molto di più dei semplici "cafoni" e lo scopriremo andando avanti nel nostro percorso lungo il fiume Foro. Dobbiamo capire come eravamo per poter affermare ciò che siamo e non è ripudiando il passato che si miglioriamo il presente.

venerdì 13 marzo 2009

CONTRIBUTI ... PERSI?

E ora la domanda sorge spontanea .... dove sono finiti i 500.000 € destinati ai Comuni del comprensorio della Val di Foro per il disinquinamento dell'asta fluviale del Fiume Foro da Francavilla A MARE a .Fara F. Petri e per la realizzazione di un sistema turistico-naturalistico con collegamento funzionale al campo di golf di Miglianico?

mercoledì 11 marzo 2009

VACANZE ATTIVE IN VAL DI FORO

La Val di Foro è anche un percorso interessante per gli sportivi durante l'intero arco dell'anno. In ogni stagione siamo invasi da plotoni di ciclisti ( anche importanti ... vedi Di Luca) che percorrono la nostra vallata in quanto è un track interessante dal punto di vista delle difficoltà e delle differenze di tracciato. Nel periodo estivo gli alberghi della costa (come Punta de l'Est) o gli agriturismi (Villa delle Rondini; La Capezzagna) organizzano escursioni in bici o mountain bike dal mare alla montagna, magari facendo piccole tappe di ristoro lungo la Valle. Peccato che la pista ciclabile programmata da tempo lungo il fiume Foro non sia ancora stata creata, tranne per il tratto di Pretoro, a rischio di alcuni sfortunati ciclisti. Sono inoltre attivi dei centri di equitazione ad Ortona, a Miglianico e a Villamagna per coloro che volessero scoprire l'ebrezza della passeggiata lungo il fiume a cavallo.

E per chi vuole respirare "aria" nuova c'è anche il podismo lungo la ex ss 263, se solo si pensasse a dei percorsi vita per chi vuol praticare footing! Eppure non mancano gare interregionali alle quali tutti possono partecipare come la Miglianico Tour e il trofeo dei vigneti!
Sul mare ortonese e francavillese è possibile fare windsurf (Circolo Velico Ortona; Gruppo Vela LNI Ortona) mentre in montagna a Passolanciano la neve e' sempre presente da dicembre ad aprile, godendo dell' esclusivo panorama offerto dal mare Adriatico; addirittura in primavera in meno di mezz'ora si può sciare di giorno e andare al mare nel pomeriggio. Una delle sedi ufficiali dei giochi del Mediterraneo (a Giugno avremo Pescara 2009 non lo dimenticate!!!) è il Golf di Miglianico, che ospita gare di livello nazionale e internazionale. Credo però che si possa anche creare un attività affiancata al golf, come il minigolf, per le famiglie e per coloro che vogliono solo cimentarsi in uno sport che è ancora considerato per pochi.


Mancano le alternative per le giornate piovose ... pensiamoci ...

sabato 7 marzo 2009

ANCHE NOI ABBIAMO IL NOSTRO ERCOLE

Purtroppo spesso non si riesce a vedere quello che invece ci si propone evidentemente davanti agli occhi: si pensa che il turismo sia un qualcosa che solo alcune zone italiane possono fare e le stesse nostre autorità ritengono che noi non abbiamo niente di turistico, altre regioni come la Toscana sì. Beh ... io penso che quel poco che c'è rimasto lo si stia finendo di distruggere. Per esempio, lungo il fiume Foro sono state trovate miriadi di statuette (e tante altre se ne sarebbero trovate se non fossero state barbaramente cementificate o ridotte in mille pezzi), come quelle di Ercole Curino, testimonianza della colonizzazione in epoca preromana, che oggi si trovano al museo di Chieti. A Vacri è stato rinvenuto inoltre un altare votivo di queste popolazioni seminomadi, dedite ad agricoltura e pastorizia. Le autorità dovrebbero semplicemente mettere in risalto queste semplici cose: abbiamo tanto da vedere solo che non abbiamo la sensibilità per poterlo apprezzare. Invito tutti i lettori del blog a indicare caratteristiche, luoghi, oggetti e tesori nascosti di queste zone, così da stuzzicare la curiosità di tutti coloro che, magari per sbaglio, si trovassero su questa via e volessero approfondire le loro conoscenze.

giovedì 5 marzo 2009

Vi invito a leggere l'articolo di Alessio di Florio sul fiume Foro:
http://www.peacelink.it/ecologia/a/23825.html







Il Mulino di Orsatti

mercoledì 4 marzo 2009

MANDATE LE VOSTRE MAIL

Benvenuti in Val di Foro, una lunga striscia di terra che va dalla Maiella "madre" di tutti i teatini fino a raggiungere le coste del mare Adriatico, attraverso colline di uliveti e vigneti, passando per tratti storici come i "mulini rupestri" di Pretoro, la "Calcara" di San Camillo, i resti di altari sacri a Vacri, antichi percorsi tratturali ; un paesaggio variegato e ricco di storia e cultura che molti negli ultimi anni stanno consumando in nome di una modernità che ai giorni nostri è già divenuta passato.Vi invito a seguire questo blog, a far parte di tanti che vogliono salvare salvare il fiume Foro dalle prepotenze dei nostri politicanti; vi invito a inviarmi una mail a info@fattorialicia.it e proporre vostre manifestazioni, eventi, percorsi, a incentivare quel turismo che io ho sempre sognato per questi luoghi: un turismo che dura un intero anno, dai monti innevati alle spiagge dei trabocchi, dai percorsi culturali alle vacanze in campagna, dai luoghi di culto ai divertimenti in piazza. Tutto nell'arco di 20 km ...